Italy in a day

italyinadaysmallAppena finito di guardarlo, voglio scrivere qualche mia impressione e considerazione prima di andare a leggere cosa se ne dice e prima di cercare qualche dettaglio sulle modalità di realizzazione. L’ho visto oggi, bella la tecnologia, su “replay” della Rai, per fortuna è disponibile! Nonostante l’avessi messo in calendario l’avevo perso, ieri sera…

Mi è piaciuto! I motivi sono tanti, ad esempio il registro linguistico selezionato, la dimostrazione che è possibile realizzare coralmente un’opera cui contribuiscono, letteralmente, decine di migliaia di persone. Mi sono piaciuti i singoli video anche a prescindere dal montaggio complessivo, trovo che siano frutto di sensibilità, di attenzione, di arguzia. Poetico e onirico  il clip girato sulla porta-container in navigazione nell’oceano. E intimo e riflessivo come il monologo della ragazza sotto il lenzuolo.

Bambini, vecchi, disoccupati, in salsa di buone intenzioni, si potrà dire che costituiscono semplici ed efficaci ingredienti per il confezionamento di un prodotto accattivante ai limiti del ruffiano ma la mia sensazione è che realmente il film contenga molto di più: una non banale ventata di ottimismo anche quando provata dalle difficoltà dell’esistenza, l’assenza di retoriche individualiste, il tentativo di guardarsi dentro. E poi tanta amorevolezza, tanta disponibilità, tanta socialità. Perfino della saggezza.

La mia curiosità adesso, non so se riuscirò a soddisfarla, è quella di capire se ciò che ci è stato mostrato riflette la sostanza e il messaggio dell’insieme delle clip prodotte e inviate. Vorrei sapere insomma se la regia ha rispettato il messaggio emergente dall’insieme degli autori o se ha compiuto una operazione di curvatura, piegamento ed edulcorazione.

Per il momento mi piace pensare, al di là delle beghe politiche, degli abbaiamenti delle trasmissioni televisive di pseudoconfronto, di una ansiogena modalità comunicativa dei media, che si tratta del frutto genuino della migliore, attuale e popolare cultura italiana.

Genitori e figli al tempo dei video hard

Sul suo blog Muraglia scrive Genitori e figli al tempo dei video hard, attenta riflessione sul recente accadimento a Palermo che ha generato una escalation di pubblicazione su tutti i giornali locali e su molti di quelli nazionali, compreso alcuni giornali “tecnici” del mondo della scuola.

Concordo e rilancio quanto detto. Come osservatore delle implicazioni e conseguenze dell’uso delle tecnologie e dei media vorrei solo aggiungere una considerazione. Comportamenti come quelli descritti non sono (o semmai solo in minima parte) da imputare alla disponibilità di smartphone e connettività. Molto più determinante mi sembra la diffusione (vedi anche MTV) di “reality” nei quali comportamenti altrimenti visibili solo nei porno professionali vengono invece tranquillamente diffusi persino in orari “non protetti”. Se pensiamo al relativo potenziale di imitazione non possiamo che deprecare.

Sostanzialmente si tratta ancora una volta di quanto correttamente descritto da Galimberti: il “mercato”, assai lontano dall’essere questo ideale mediatore delle dinamiche sociali, si sostituisce al bisogno degli individui, surrogando negli adolescenti la ricerca del “sè” e imponendo loro di fatto modelli di vita e di consumo che non esitano a degenerare in comportamenti sin’ora considerati quanto meno sconvenienti.

La Reclame di

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Finalmente qualcosa di molto efficace nel campo della riflessione sui linguaggi dei media! In una serie di clip – tra l’altro molto ben realizzati e molto interessanti da guardare – vengono esplicitamente messi in luce alcuni dei punti di forza dei messaggi pubblicitari in video. Si tratta per lo più dei messaggi subliminali e comunque di quegli accorgimenti del linguaggio pubblicitario che parlano a parti del corpo diverse dalla nostra testa! Ad esempio la serie “Reclame” da cui è tratto il video qui di seguito, mostra l’uso sessista che la pubblicità fa del corpo della donna.

Credo proprio che l’iniziativa possa essere molto utile anche a scuola per mostrare ai ragazzi come il linguaggio audivisivo possa facilmente essere adoperato a fini manipolativi.

La Réclame – Indossa l’essenziale from nonchiedercilaparola on Vimeo.

di C. Sivieri Tagliabue
editing M.-C. Dumont
hanno collaborato M. Fragnito, M. Fiocchi, M.T. Melodia, A.M. Aloe

Si ringrazia Concita De Gregorio, Ico Gasparri, Ass.ne Pari o Dispare