Italy in a day

italyinadaysmallAppena finito di guardarlo, voglio scrivere qualche mia impressione e considerazione prima di andare a leggere cosa se ne dice e prima di cercare qualche dettaglio sulle modalità di realizzazione. L’ho visto oggi, bella la tecnologia, su “replay” della Rai, per fortuna è disponibile! Nonostante l’avessi messo in calendario l’avevo perso, ieri sera…

Mi è piaciuto! I motivi sono tanti, ad esempio il registro linguistico selezionato, la dimostrazione che è possibile realizzare coralmente un’opera cui contribuiscono, letteralmente, decine di migliaia di persone. Mi sono piaciuti i singoli video anche a prescindere dal montaggio complessivo, trovo che siano frutto di sensibilità, di attenzione, di arguzia. Poetico e onirico  il clip girato sulla porta-container in navigazione nell’oceano. E intimo e riflessivo come il monologo della ragazza sotto il lenzuolo.

Bambini, vecchi, disoccupati, in salsa di buone intenzioni, si potrà dire che costituiscono semplici ed efficaci ingredienti per il confezionamento di un prodotto accattivante ai limiti del ruffiano ma la mia sensazione è che realmente il film contenga molto di più: una non banale ventata di ottimismo anche quando provata dalle difficoltà dell’esistenza, l’assenza di retoriche individualiste, il tentativo di guardarsi dentro. E poi tanta amorevolezza, tanta disponibilità, tanta socialità. Perfino della saggezza.

La mia curiosità adesso, non so se riuscirò a soddisfarla, è quella di capire se ciò che ci è stato mostrato riflette la sostanza e il messaggio dell’insieme delle clip prodotte e inviate. Vorrei sapere insomma se la regia ha rispettato il messaggio emergente dall’insieme degli autori o se ha compiuto una operazione di curvatura, piegamento ed edulcorazione.

Per il momento mi piace pensare, al di là delle beghe politiche, degli abbaiamenti delle trasmissioni televisive di pseudoconfronto, di una ansiogena modalità comunicativa dei media, che si tratta del frutto genuino della migliore, attuale e popolare cultura italiana.

Paesaggi rurali storici

20130301-233345.jpgUn testo prezioso per chi, come me, ama andare in giro e ama fare fotografie. La lettura del paesaggio diventa inevitabilmente connaturata.
Peccato per il corpus di immagini che non è alla’altezza dell’opera, si tratta spesso di foto puramente descrittive a volte perfino un po’ sciatte. Nonostante la mole ho trovato carente la sezione dedicata alla sicilia perché mancante dei paesaggi dell’ennese e del messinese, fondamental, i primi, per la coltura estensiva dei cereali, i secondi per la presenza delle faggete e delle tracce delle antiche transumanze.