Scuola 2.0 – Insegnare e imparare costruendo e partecipando.

Inizio di anno scolastico, tempo di progetti da presentare al Collegio dei Docenti. Ne sto elaborando uno, dedicato sia ai docenti che agli studenti, centrato sui blog, sui wiki e su Moodle. Lo allego a questo post sia per socializzarlo sia per ricevere commenti e suggerimenti.

Scuola 2.0 – Insegnare e imparare costruendo e partecipando.

Tra i pensatori, i tecnici e gli intellettuali che si occupano di internet e delle sue ricadute socio-culturali si è, ultimamente, fatto un gran parlare di web 2.0. Il nome prende evidente spunto dalle comunità di sviluppo software, e precisamente dalla pratica di indicare con numeri progressivi le successive release dei vari programmi applicativi. Web 2.0 starebbe allora ad indicare un web tutto nuovo e tutto diverso, ma dal punto di vista tecnico tutto ciò è solo parzialmente vero. Sì, è vero che sono state introdotte alcune nuove tecnologie, ma quello che è accaduto riguarda soprattutto l’uso delle tecnologie già da tempo esistenti e il diverso approccio dell’utente del web, passato da un ruolo di fruitore di contenuti preparati da altri ad un altro ruolo ( lo classificherei come un ruolo molto più “maturo”) che lo vede creare i contenuti, partecipare alle diverse comunità on line, in generale in ruoli “attivi” e costruttivi piuttosto che passivi da fruitore televisivo. Abbandonando (o mettendo al margine) quello che con termine dispregiativo veniva designato come “brochureware”, ovvero lo sfogliare cataloghi patinati on line, il grosso del web è adesso fatto da siti dinamici e partecipativi: forum, Content Management System e, più recentemente, blog e wiki, due termini tanto famosi quanto poco appariscenti, due semplici tecnologie che hanno cambiato per sempre la nostra personale e individuale posizione rispetto a quella che i massmediologi tradizionalisti chiamerebbero “cultura di massa”. I siti realizzati con tecnologia “blog” sono decine di milioni e crescono ad un ritmo elevatissimo. Sono una sorta di diario personale nel quale gli articoli vengono scritti e pubblicatii con il solo ausilio del browser e visualizzati in ordine cronologico. Attraverso di essi vengono messe in atto vivaci dinamiche che concorrono alla creazione della “pubblica opinione”. Il wiki, d’altra parte, rischia di diventare lo strumento principe della condivisione dei saperi. Grazie a questa tecnologia e alla filosofia “Creative Commons” si è sviluppato il fenomeno Wikipedia, la prima volta nella storia dell’umanità che ha visto ribaltarsi i rapporti di convenienza – anche economica- tra monopolizzazione e condivisione delle informazioni.

Il mondo della formazione, della scuola e dell’università non può ovviamente essere immune da queste grandi trasformazioni e da più parti si conia il termine e-learning 2.0 per indicare le modalità di apprendimento in ambiente tecnologico che privilegino le piattaforme open source, la condivisione dei saperi, le metodologie del costruttivismo sociale e quelle dell’informal learning in alternativa o in aggiunta alle classiche modalità “formali”. Ecco quindi il nome del presente progetto proprio per richiamare le metodologie, le dinamiche e le tecniche sin qui sommariamente citate.

Descrizione delle attività

Il progetto consiste di due parti tra di loro interagenti, la prima rivolta alla formazione e alla pratica dei docenti, la seconda, analoga, ma rivolta agli studenti. In entrambi i casi si prevede una prima fase consistente nella erogazione di una attività essenzialmente frontale (sia pure in e con laboratorio) e una seconda fase, il project work, durante la quale i partecipanti saranno guidati nella realizzazione di un vero e proprio prodotto.

Il corso per i docenti si concentrerà su due temi fondamentali: i blog intesi come strumento di comunicazione e di partecipazione e la piattaforma open source Moodle per la messa a punto di attività di tipo e-learning.

Il tema dell’utilizzo del blog interesserà anche il corso per gli studenti che invece come secondo tema di interesse svilupperanno la conoscenza e la pratica di un wiki, di un sistema per le generazione collettiva di contenuti.

Schematizzazione grafica dell’intervento

Schema attività del progetto

I tempi dell’intervento sono i seguenti:

Docenti (tot. 40 ore)

  1. parte teorica:
    1. 8 ore frontali blog
    2. 12 ore frontali moodle

2. project work
1. ogni docente sarà chiamato a creare almeno un sito (blog o piattaforma didattica a scelta); il progetto prevede una assistenza tecnica e progettuale individualizzata per un totale di ore 20.

Studenti (16 ore frontali + assistenza on line)

1. parte teorica:
1. 8 ore frontali blog
2. 8 ore frontali wiki
2. project work: gli studenti avranno la possibilità di essere seguiti nella realizzazione di un blog (personale o di classe o . . .) e/o nella creazione di contenuti per un wiki didattico centrato su di una disciplina. L’assistenza sarà erogata on line in ore diverse da quelle curricolari.

Finalità del progetto

* riduzione del “digital divide” in ambito scolastico
* incremento competenze metodologiche dei docenti
* arricchimento dell’offerta formativa
* incrementare la motivazione all’insegnamento
* incrementare la motivazione all’apprendimento
* sfruttare alcune potenzialità dell’apprendimento “informale”

Obiettivi di apprendimento docenti

Blog
* distinguere un blog da un altro tipo di sito web
* utilizzare un blog trovato in rete
* conoscere alcuni blog di tipo didattico
* creare un blog
* amministrare un blog

Moodle

* sapere cosa si intende per piattaforma e-learning e conoscere gli strumenti generalmente disponibili
* conoscere le differenti tipologie di formazione a distanza
* sapere usare i vari strumenti della piattaforma open source Moodle (forum, lezioni, diario, chat, compiti, wiki, etc etc . . .)

Obiettivi apprendimento studenti

— Creazione di blog di varia natura:

* didattici
* personali
* scolastici

— Partecipazione ad un wiki didattico (sono molto estesi gli obiettivi formativi disciplinari e trasversali attribuibili ad una atttività di questo tipo: si pensi ad una sorta di “wikipedia” in miniatura cerata dai ragazzi)

Locali, strutture, materiali

Lo svolgimento delle attività prevede l’utilizzo di un’aula informatica con almeno un computer ogni due corsisti. I computer devono essere in rete ed è necessario l’accesso ad internet ad alta velocità per l’intera rete locale.

Autore: Carlo Columba

Nato (1956), cresciuto e vissuto a Palermo ma certamente non "palermitano doc", piuttosto mi sento pronto per un trasferimento in svizzera… Insegno elettronica negli istituti tecnici industriali ma provengo da esperienze di progettazione e produzione nel campo della multimedialità sequenziale e interattiva. Amante della natura e del silenzio da sempre coltivo la fotografia come personale e indispensabile autoterapia.

2 pensieri riguardo “Scuola 2.0 – Insegnare e imparare costruendo e partecipando.”

  1. Ciao Carlo,
    come al solito non ti smentisci mai, sia nella precisione dell’elaborazione del progetto, sia nelle proposte sempre all’avanguardia, sia nella coraggiosa(diciamolo pure) e felice (per tutti noi) scelta di totale condivisione di idee, progetti, materiali etc. (vedi il prezioso http://www.columba.it/e_prof/).
    Sai che non sono solita fare sviolinate :), non so suonare alcuno strumento, la prefazione e’ solo per addolcirti la pillola: commenti sul progetto(naturalmente scherzooo!).
    Il progetto che hai proposto, molto interessante nelle sue parti, mi trova in disaccordo, in base alle esperienze fatte di recente con i miei alunni, sulla parte relativa alla formazione studenti sui blog. Molti adolescenti sono già esperti(molto più di noi che facciamo parte di un’altra generazione) nella costruzione di blog personali. Se l’obiettivo vuole essere quello della riduzione del “digital divide” in ambito scolastico bisogna però tenere conto che il ragazzo/a che ancora non ha il suo blog personale non ha probabilmente neanche il computer a casa o il collegamento internet, a questo punto è impensabile organizzare una fase di assistenza on line.
    Vorrei anche porre una riflessione, se me lo permetti, sul successo(o insuccesso?) dei blog didattici che molto spesso sonnecchiano annoiati e un po’ tristi, nonostante l’alta “dinamicità” della tecnologia di sviluppo. Di contro i blog personali dei nostri alunni sprizzano energia(e post) da tutti i pori. E’ vero che molto spesso i commenti sono privi di senso e ricchi di “effetti speciali” che so che ti disturbano, però continuo a chiedermi se non sia il nostro compito di educatori incanalare questa energia che considero positiva, e se il modo sia quello di “fare spostare” i nostri alunni dove vogliamo noi piuttosto che andarli a trovare dove loro sono e dove si trovano bene.
    Alla prossima

  2. Ciao lorca, era meglio telamone ma meglio ancora Carlo grazie per il bel progetto a cui tutti attingeremo a piene mani.
    Vorrei che tu potessi fare il corso nella mia scuola ma la distanza è davvero troppa, il blog tuttavia sarà un fantastico modo per averti anche qui.
    GRAZIE ANCORA ELISABETTA

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