Linguaggio giornalistico??

Trasecolato leggo su Repubblica-Palermo di oggi l’articolo di Chiara Saturnino:

A Sferracavallo il paesaggio si affaccia sul mare. E il mare, incontrastato, si abbatte sul paesaggio provocando non pochi danni.  . . .

Che dire, l’idea del paesaggio come di una entità  agente, capace di “affacciarsi” . . . Il mare poi, parte integrante del paesaggio, che fa, si abbatte su se stesso?

Decisamente una frase poco felice, ma si capisce, sono cose che possono capitare . . . Certo, anche il contenuto dell’articolo non é che mi convinca molto: se il mare provoca danni a qualche manufatto, significa al 90 per cento che quel manufatto là non doveva starci! Ma questo, ovviamente, è solo il mio insignificante parere 😉

Articoli di questo tipo mi fanno temere che si voglia mettere mano a nuove colate di cemento lungo la costa, evento questo da evitare come la peste! Se poi ogni tanto qualche mareggiata intacca muretto e sede stradale . . . bè, si possono sempre riparare!

Autore: Carlo Columba

Nato (1956), cresciuto e vissuto a Palermo ma certamente non "palermitano doc", piuttosto mi sento pronto per un trasferimento in svizzera… Insegno elettronica negli istituti tecnici industriali ma provengo da esperienze di progettazione e produzione nel campo della multimedialità sequenziale e interattiva. Amante della natura e del silenzio da sempre coltivo la fotografia come personale e indispensabile autoterapia.

Un commento su “Linguaggio giornalistico??”

  1. Concordo in pieno.
    Tra l’altro il paesaggio di cui parla la giornalista è uno dei più belli della nostra provincia, suggerisco alla stessa la lettura del libro di Alan Weisman “Il mondo senza di noi”, potrebbe immaginarlo da un altro punto di vista.

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