La testa ben fatta. Capitolo 1: Le Sfide

Copertina del libroDal momento che è diventato consulente del nostro ministro, leggiamo qualcosa di Morin. Ho appena cominciato la lettura de “La testa ben fatta – Riforma dell’insegnamento e riforma del pensiero”, provo a condividere note, appunti e impressioni.

Il capitolo 1 si intitola “Le sfide” e ne individua quattro: la sfida culturale, la sfida sociologica, la sfida civica, la sfida delle sfide. Argomento base delle sfide è quello dei saperi tecnici e dei saperi umanistici, della loro divergenza e separazione, della incapacità di entrambe le culture di rispondere alle problematiche poste dalla globalizzazione e dalla derivante complessità.

La sfida culturale consiste nel superamento di una visione secondo la quale la cultura umanistica sarebbe vista solo come “ornamento” dal mondo tecnico e scientifico; allo stesso tempo il mondo umanistico vedrebbe la cultura tecnico-scientifica come un aggregato di saperi astratti o minacciosi.

La sfida sociologica riguarda << lo sviluppo degli aspetti cognitivi delle attività economiche, tecniche, sociali, politiche >> e lo sviluppo dell’informatica. L’informazione diventa materia prima da padroneggiare, la conoscenza un qualcosa da continuamente rivedere ad opera del pensiero, il pensiero è il capitale maggiormente prezioso per l’individuo e per la società.

La sfida civica (riporto pedissequamente il periodo che mi sembra più significativo): << il perdurare del processo tecno-scientifico attuale, processo del resto cieco che sfugge alla coscienza e alla volontà degli stessi scienziati, conduce ad una forte regressione di democrazia. Così, mentre l’esperto perde la capacità di concepire il globale e il fondamentale, il cittadino perde il diritto alla conoscenza. Quindi lo spossessamento del sapere, molto poco equilibrato dalla volgarizzazione mediatica, pone il problema storico ormai capitale della necessità di una democrazia cognitiva >>

La sfida delle sfide sarebbe quella di uscire vittoriosi dalle tre precedenti . Qui Morin scopre e adotta pienamente i sistemi non lineari: per rispondere alle sfide bisognerebbe riformare il pensiero in modo da utilizzare l’intelligenza al fine di effettuare il legame tra le due culture disgiunte. << La riforma dell’insegnamento deve condurre alla riforma di pensiero e la riforma di pensiero deve condurre a quella dell’insegnamento >>

Come inizio non c’è male! Al prossimo capitolo . . . 😉

Autore: Carlo Columba

Nato (1956), cresciuto e vissuto a Palermo ma certamente non "palermitano doc", piuttosto mi sento pronto per un trasferimento in svizzera… Insegno elettronica negli istituti tecnici industriali ma provengo da esperienze di progettazione e produzione nel campo della multimedialità sequenziale e interattiva. Amante della natura e del silenzio da sempre coltivo la fotografia come personale e indispensabile autoterapia.