La strada

Di McCarthy mi era moltissimo piaciuto “Cavalli Selvaggi”, westernone epico e psicologico, godibilissimo!

Di recente ho finito di leggere “La Strada”. Il giudizio sintetico che meglio si addice al libro è il “Che pizza” di Omer Simpson. Raramente ho letto un libro più inutile! Scritto benissimo, non c’è che dire, ma non succede assolutamente nulla. Non viene raccontato nulla. Non è descritto nulla. C’è solo una situazione, come in una fotografia. Bastavano una ventina di pagine, il resto risulta di troppo.

Autore: Carlo Columba

Nato (1956), cresciuto e vissuto a Palermo ma certamente non "palermitano doc", piuttosto mi sento pronto per un trasferimento in svizzera… Insegno elettronica negli istituti tecnici industriali ma provengo da esperienze di progettazione e produzione nel campo della multimedialità sequenziale e interattiva. Amante della natura e del silenzio da sempre coltivo la fotografia come personale e indispensabile autoterapia.

2 pensieri riguardo “La strada”

  1. Condivido. Libro brutto, reazionario, disperante. La tiritera del vecchio-e-un-bambino-si-preser-per-mano-e-andarono-insieme-incontro-alla-sera è stantia. L’aveva già fatta Guccini 30 anni fa, molto meglio. Questi americani che prima disertano Kyoto e poi ci affliggono con questi libri apocalittici…

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