Didattica per le nuove generazioni – cosa è necessario

Estraggo da una recente presentazione di Aldo Torrebruno alcune condivisibili considerazioni sui passi da compiere per l’adeguamento della scuola alle mutate esigenze di formazione  e generazionali.
La tecnologia a scuola non più un’eccezione o una novità e quindi è necessario:

a brevissimo termine

  • Considerare come standard della tecnologia l’utilizzo come strumento ABILITANTE per QUALSIASI MATERIA
  • Cambiare focus: dai progetti di moda che fanno sensazione e “immagine” alla didattica quotidiana
  • Valutare con più attenzione la tecnologia: come funziona, cosa funziona, in che senso funziona, quando funziona, a che condizioni funziona…
  • Rivedere la formazione di base dei nuovi docenti
  • Rivedere la formazione dei docenti già in servizio ed aiutarli ad un habit change
  • De-ideologizzare il dibattito sull’uso delle tecnologie e fare maggior uso di evidenze empiriche (casi reali)
  • Rafforzare la diffusione e circolazione delle esperienze significative
  • Creare una rete di comunità online diinsegnanti e ricercatori che: discutono,approfondiscono, sperimentano, diffondono, …
  • Continuare  con progetti “campione”, che con coraggio aprano nuove strade, che poi la comunità possa percorrere: comunità di interessi e comunità di pratica quasi si fondono

a medio termine

  • Ridefinire le competenze di base (da sviluppare ai vari livelli di scolarizzazione), non solo abilità tecnologiche, ma anche:
    • Media literacy
    • Capacità comunicative
    • Capacità di gestire un progetto
    • Gestione di eccesso (overload) di informazione
    • Gestione del tempo
    • Life-long learning
    • Apprendimento online …
  • Rendere la scuola bilingue: italiano e inglese.Deve diventare possibile per studenti e docenti fruire dell’incredibile mole di materiali esistenti in ambiente anglosassone e dialogare con il resto del mondo. Non una moda, ma una necessità (anche in ottica professionale)!
  • Ridefinire le modalità di lavoro curriculari ed extra curriculari: orari e organizzazione degli spazi attuali rendono difficile (o impossibili) attività progettuali
  • BLENDED LEARNING: non solo a scuola e in orario scolastico, ma anche apprendimento on-line … magari iniziando da casi specifici: corsi di recupero, corsi di approfondimento, corsi per contenuti extra, corsi per studenti eccellenti, …
  • Rovesciare la classe: FLIPPED CLASSROOM , in cui le ore a scuola siano quelle a valore aggiunto!

 

Autore: Carlo Columba

Nato (1956), cresciuto e vissuto a Palermo ma certamente non "palermitano doc", piuttosto mi sento pronto per un trasferimento in svizzera… Insegno elettronica negli istituti tecnici industriali ma provengo da esperienze di progettazione e produzione nel campo della multimedialità sequenziale e interattiva. Amante della natura e del silenzio da sempre coltivo la fotografia come personale e indispensabile autoterapia.