Edmodo – social network didattico o piattaforma e-learning?

Ho appena scoperto l’esistenza di Edmodo, che non so se definire piattaforma di e-learning o social network al livello del singolo docente. Da quanto appare dalla presentazione l’interfaccia mutua da facebook alcune delle caratteristiche relative al contatto, alla comunicazione, ai “gruppi”. In aggiunta vi si trovano gli strumenti con i quali il docente può assegnare “i compiti” agli studenti e verificarne anche attraverso iphone e similari l’impegno. Il tutto in ambiente protetto. Non mi convince molto, mi dà la sensazione di essere dedicata a quanti adottano la filosofia del “vorrei ma non posso”, di quanti temono il contatto e la contaminazione con il “network” più allargato. E poi la metodologia dell’assegnare i compiti e poi esercitare il controllo è quanto meno discutibile . . . Da provare però, magari si scopre che può essere molto opportunamente utilizzata dove i problemi di sicurezza sono molto stringenti, ad esempio con le fasce scolari di età inferiore.

Da leggere

Per contrastare gli abbattimenti connessi al mio attuale compito di commissario all’esame di stato vado leggendo varie cose, tutte interessanti, ma una in particolare mi colpisce (e fa tardare l’ora del sonno): I Miserabili, di Victor Hugo. Il mio personale gusto per lo più non indugia sui “classici”, preferisco la letteratura contemporanea, possibilmente asciutta e senza fronzoli. Eppure I Miserabili mi sta piacendo veramente molto, trasuda grandezza, dignità, senso della storia.
Essendo tra le opere i cui diritti sono ormai scaduti, il libro è scaricabile gratuitamente da Liber Liber . Riporto qui di seguito un brano sul quale so già che vorrò tornare più volte:

Leggi tutto “Da leggere”

Il gusto dell’intelligenza

Sottotitolo:

Come l’uso dei blog possa sconfiggere le logiche giornalistiche di mercato e farci recuperare la riflessione e l’uso dell’intelligenza.

L’articolo di Vittorio Zucconi su Repubblica e la conseguente riflessione di Mario Rotta sul suo blog affrontano il tema di grande attualità offerto da facebook e dai suoi utilizzi. Non sarei capace di aggiungere granchè ripetto a quanto brillantemente esposto da Zucconi e da Rotta, ma colgo l’occasione per puntare il dito contro le modalità e le maniere del giornalismo, maniere deleterie perfino quando a scrivere è una persona che stimo e che leggo molto volentieri come Vittorio Zucconi. Non sto parlando delle testate giornalistiche (Il Foglio, Il Giornale, La Padania . . .) che quando le vedo in edicola mi viene da pensare di essere stato improvvisamente catapultato a Paperopoli, tanto finti, calcati e paradossali mi sembrano gli articoli che campeggiano in prima pagina. No, parlo della stampa normale e mediamente colta, perfino moderata, che tuttavia non riesce, forse nemmeno può, sottrarsi alla logica “piaciona” di solleticare in qualsiasi modo la curiosità e l’interesse del lettore. Nemmeno può per esigenze di mercato, perchè deve vendere, deve piacere, deve creare la notizia. Ecco quindi nell’articolo di Zucconi campeggiare abbondantemente parole come “miliardi”, “guerra”, “mondo”, “grande fratello”,”complotto” . . . Ecco la proposizione delle paure sulla privacy. Ecco: le paure!

Io credo che questa sia una cosa che sta danneggiando un pò tutti e che ci sta rendendo davvero un cattivo servizio sia in termini strettamente informativi, sia, ed è più grave, in termini formativi.

Ecco perchè, nonostante da qualche parte se ne stia già prevedendo la possibile fine, sono sempre più convinto della opportunità di leggere dei buoni blog, ovvero di andarsi a cercare degli ambiti di riflessione, come questo offertoci da Rotta. Qualche volta, per favore, lasciamola perdere l’eccitazione! Volendolo dire in altre parole: per favore, di tanto in tanto, lasciamolo perdere questo “mercato” : qualche volta, per favore, lasciamoci prendere dal gusto di recuperare, perfino d’usare, la nostra intelligenza.

Sloop2Desc – Andamento dei lavori sulla piattaforma

Ho partecipato ieri all’incontro tra gli attori del progetto Sloop2Desc e i rappresentanti delle aziende coinvolte nel progetto.   Ne ho approfittato per sperimentare un nuovo sistema per la realizzazione di presentazioni: Prezi . Lo strumento mi sembra molto promettente e sul sito si trovano diverse realizzazioni e dimostrazioni. Qui di seguito inserisco la mia presentazione e il file audio del parlato.

L’audio relativo alla presentazione

Un’arca per i suoni

Arca dei SuoniNella natura di un’arca c’è, ovviamente, il “contenere”, il  trasportare, il “mettere in salvo”. Arca dei Suoni, sito realizzato dalla Unità operativa IX del Centro per il Catalogo della Regione Siciliana, fa certamente questo: raccoglie dei contributi sonori variamente significativi della cultura siciliana, li mette a disposizione, li diffonde, li distribuisce per mezzo del sito stesso, li mette in salvo dall’oblio. Si tratta già di obiettivi ambiziosi e certamente assai meritevoli. Ma Arca dei Suoni va “molto più in là”: ispirandosi da una parte alle più recenti esperienze di “user generated content” presenti in rete, dall’altra alle pratiche  più avanzate riconducibili, in ambito didattico, al cosiddetto “apprendimento collaborativo” e in accordo con una serie di scuole, ha sensibilizzato e incoraggiato gli alunni a raccogliere delle testimonianze sonore provenienti dai rispettivi ambienti: racconti di vita degli anziani, descrizioni di antichi lavori, canti, cunti, l’intero panorama delle possibilità è stata registrata dai ragazzi e autonomamente caricata sul sito stesso. L’operazione sembra apparentemente banale e potrebbe essere scambiata per una sorta di scimmiottamento delle ricerche etnoantropologiche. Ma, anche qui, si tratta di molto di più! Senza voler sembrare eccessivamente retorici, tuttavia va detto che si tratta di una delle dinamiche più genuinamente capaci di costruire, di recuperare, una identità culturale e, allo stesso tempo, di storicizzarla in un processo di scoperta di “cose” forse immaginate, certamente percepite come “lontane”, ma che, saldando le vite degli individui personalmente conosciuti agli eventi della “grande storia”, scatenano una autentica curiosità e voglia di conoscenza, un processo di ricerca e di sistematizzazione altrimenti indicabile come “laboratorio di storia”. Una storia ri-costruita piuttosto che sofferta sui libri di testo, un insieme di scoperte, la possibilità di essere protagonisti delle pubblicazioni di un sito web, ce n’è abbastanza per capire che si tratta di una proposta e di una realizzazione (anche se ancora si tratta di un “prototipo”) dalle potenzialità veramente elevate.
Dal punto di vista tecnico c’è poi da osservare che la realizzazione del sito ha privilegiato l’uso di software di tipo “open source” gratuito e liberamente reperibile in rete, cosa che ha garantito la fattibilità a costi praticamente nulli e che ne continua a garantire la aggiornabilità costante nel tempo. La partecipazione è aperta potenzialmente a tutti quelli che ne hanno voglia: basta registrarsi, operazione analoga a quella tante volte compiuta presso le diverse comunità in rete, e chiedere agli amministratori che il proprio account venga promosso ad “autore“. A questo punto si è pronti per caricare file audio che vengono indicizzati da un database insieme ad una serie di informazioni aggiuntive: titolo, nome della persona che ha curato la registrazione, luogo, data, etc, etc. Lo stesso database è lo strumento principale per la diffusione degli stessi brani: appena caricato, un brano è immediatamente fruibile da chiunque nel mondo disponga di una connessione al web. Insieme ai brani sono caricabili anche immagini, video, testi che ne diventano il corredo e ne amplificano l’interesse culturale. Un sistema di georeferenziazione permette poi di esaminare una mappa interattiva che mostra la localizzazione di provenienza dei diversi file audio in archivio. Completano il sito un blog collettivo, un forum, un sistema di download di materiali, un sistema di messagistica tra gli iscritti.
Insomma, questa volta volutamente con retorica, potremmo concludere dicendo che si tratta di una iniziativa rivoluzionaria sia che la si guardi dal punto di vista di un ufficio regionale, sia che l’osservatorio sia quello delle “buone pratiche” didattiche. Arca dei Suoni riesce ad unire e valorizzare  il meglio di due mondi, quello della scuola e quello della burocrazia, generandone una nuova alleanza in grazia della quale i vantaggi ricadono sulla comunità  e sugli individui: tutti noi beneficiamo dell’archivio e della raccolta, tutti i partecipanti vivono una esperienza con grandi e significative ricadute sul piano della formazione personale.
Bello!

MoWeS Portable

Finalmente un web server portable che funziona a meraviglia! In meno di 10 minuti ho avuto un server perfettamente funzionante anche  da chiavetta usb. L’installazione ha previsto (configurabile dal sito Mowes) apache, mySql, Imagemagik,php5. Operazioni semplicissime e veloci. Utilissimo nel caso di corsi in aule con collegamento internet lento o assente, oppure per l’esecuzione di prove offline.

Dimenticavo! E’ possibile ottenere, sempre in automatico, l’installazione di numerosi pacchetti tipo cms, blog, forum. Io ho scelto Moodle e ne ho ottentuto una istanza già pronta per l’uso, senza alcuna ulteriore procedura di installazione! Meglio di così . . .

Web-contorsionismi

Per il sito Arca dei Suoni ho dovuto fare, oggi, un’operazione che vale la pena di raccontare. Piccola premessa però: l’argomento è adatto solo agli sviluppatori e comunque a quanti si siano scontrati con le problematiche relative ai fogli di stile e al comportamento dei diversi browser di navigazione.

Ebbene, Internet Explorer di Microsoft è felicemente arrivato alla versione 8, versione che dovrebbe risolvere tutti i precedenti e annosi problemi di compatibilità con gli standard del web (evitiamo qui le considerazioni relative al cambiamento di politica del W3C , ovvero al semiabbandono del tanto lodato Xhtml a favore della nuova release, la 5, del “tradizionale” html . . ). Paradossalmente si scopre che anche questo è un problema! Infatti i siti realizzati per le precedenti versione di explorer, o comunque faticosamente aggiustati per ottenere lo stesso aspetto della pagina quando siano visti da browser differenti, hanno problemi con questa versione! Ecco allora che diventa necessario modificare il codice dei siti con una istruzione che dice al nuovo explorer di comportarsi come il vecchio! Si tratta, in particolare, di inserire la stringa <meta http-equiv=”X-UA-Compatible” content=”IE=EmulateIE7″ /> nella testata della pagina . . . bello vero?

Creative Commons? No! Accaparramento dei diritti!

Da qualche tempo si moltiplicano iniziative tendenti a spostare utenti da Flickr o da Youtube verso altri siti che si dichiarano seguaci dello “user generated content” . L’ultima proposta di questo genere mi è arrivata proprio oggi da parte di Citizen Report, una iniziativa di Rai Educational, per tramite della posta “interna” di Flickr. Qualcuno quindi si iscrive su Flickr giusto per procurarsi nomi e indirizzi presso i quali promuovere l’iniziativa: a tutti gli effetti potremmo classificare questo atteggiamento “spam“. Infatti l’utente “Citizen Report” su Flickr non ha caricato nemmeno una foto! Nè si è preoccupato di cambiare il generico avatar grigiolino . . . Nessuna condivisione, quindi, ma solo scelta di indirizzi presso i quali spammare.

Andando al contenuto della proposta troviamo l’invito di iscriversi alla nuova “community” (comincio a non sopportarla più questa parola . .) per postare fotografie e soprattutto video tipo reportage su tutta una serie di temi di attualità. Questa la mia replica:

Non mi convince . . . Gli spazi e gli ambienti per pubblicare quanto prodotto ci sono già! Perchè pubblicare su Citizen Report piuttosto che su Youtube o su Flickr? L’iniziativa è interessante, ma rischia di diventare (arenandosi) come inutile e sottodimensionato duplicato. Sarebbe preferibile costituire una redazione che selezioni contenuti già pubblicati e li inserisca in un programma televisivo e in un discorso più complessivo.

Carlo Columba

Volendo indagare sui motivi che stanno dietro questa iniziativa vado a leggere la fatidica pagina “Termini e condizioni d’uso” nella quale campeggia subito questo illuminante periodo:

1. Licenza

1.1 Lei concede gratuitamente in licenza d’uso alla Società  per l’intero filmato audiovisivo e/o fotografia e/o immagine (di seguito il ‘Contenuto’ o, congiuntamente, i ‘Contenuti’) e per ogni sua singola parte o sequenza, in perpetuo ( o diversamente indicare la durata della concessione) con la più ampia facoltà di sublicenza sia la proprietà dei relativi materiali che tutti i diritti di utilizzazione e sfruttamento ed ai terzi autorizzati dalla Società, con ogni piu’ esteso diritto di elaborazione e riproduzione nel senso piu’ ampio e i relativi proventi senza limiti di tempo, di spazio, di passaggi ne’ di altro genere  – in qualsiasi lingua, sia in versione sincronizzata che sottotitolata, in qualsiasi sede, forma e modo, originario o derivato (artt. 12-19 l. 633/1941, ivi compreso il noleggio ed il prestito con qualsiasi mezzo tecnico e/o tecnologia di trasmissione oggi esistenti o di futura invenzione (esemplificativamente: via etere, cavo/fibra/doppino telefonico, satellite di ogni genere e tipo, narrowband, broadband, wireless, con segnale sia analogico che digitale, etc.) con qualsiasi formato, su qualsiasi supporto e attraverso qualsiasi canale distributivo su qualsiasi piattaforma e con qualunque terminale/modalità di accesso, tecnicamente concepibili oggi e/o in futuro.

Tutto chiaro adesso? Il tentativo è quello di sfruttare la voglia degli utenti di diffondere il proprio materiale per potersene accaparrare i diritti! Con buona pace del “Copy left” e del “Creative Commons”!!

Percorsi e geolocalizzazione

In quest’ultimo finesettimana ho provato un diverso software per iPhone basato sul GPS: si tratta di Everytrail ed è molto semplice da utilizzare. Il suo vantaggio fondamentale risiede, almeno così è dichiarato, nel basso consumo della batteria, in quanto la traccia Gps viene registrata anche durante lo standby dell’apparecchio. In effetti la traccia non si interrompe, ma la batteria si è praticamente scaricata in circa 6 ore di registrazione, una durata che mi sembra imporre un limitte piuttosto stringente. Nessun problema invece riguardo la ricezione dei satelliti anche tenendo il telefono nella tasca dei pantaloni.

Molto utile e funzionale il servizio offerto dal sito everytrail.com: la traccia può essere caricata direttamente dall’iPhone semplicemente e velocemente; ma l’aspetto  più interessante sta forse nel posizionamento automatico delle fotografie importate sulla stessa traccia (a patto di  avere correttamente settato l’orario della camera). Quanto ottenuto può essere riportato in qualsiasi sito con la nota tecnica dell’embedding.

Leggi tutto “Percorsi e geolocalizzazione”

Web semantico cercasi disperatamente

Esperienza assolutamente esemplificativa! Non ho ancora finito di caricare su Youtube un video in due parti sulla soluzione delle reti elettriche in alternata. E’ un argomento che mi serve per le quinte classi, un classico dell’elettrotecnica e dell’elettronica. Bene, da un controllo sulla prima parte tutto ok, il video si vede bene ma . . .  i video correlati, quelli cioè che vengono proposti accanto e in aggiunta a quello principale visualizzato,  sono tutti sportivi! Anzi, calcistici: sono video di goal, di “reti” per l’appunto!

Ho provveduto a togliere la parola “reti” dalle parole chiave e dal titolo, spero entro domani di vedere correlazioni con video di argomenti più consoni!