Tecnologie Digitali . . . (6) – Assignment

Assignments

 

Siamo adesso ai famigerati “compiti per casa”. Anche qui l’uso delle tecnologie ICT può contribuire a cambiare le carte in tavola, e non di poco. Ho preferito lasciare nel titolo la parola inglese “assignment” perchè più indicativa e più estesa della nostra tradizionale: si tratta infatti qui di assegnazione di  incarichi piuttosto che di “compiti”, di incarichi che, soprattutto se viene adottata la metodologia “flipped” (classe capovolta) possono essere da svolgere in classe di mattina, in assetto laboratoriale per gruppi o come di volta in volta sia ritenuto più conveniente.

Non sarà inutile richiamare ancora una volta la nostra attenzione al concetto di “competenza” e di programmazione per competenze, molti degli strumenti indicati in questa mappa sono adatti alla valutazione delle competenze, ma non rimangono esclusi strumenti per la più classica valutazione dei “saperi”. Così come ritengo non superfluo porre attenzione alle differenti funzioni degli assignment, soprattutto per quanto riguarda quelli specifici per la valutazione, anzi “le valutazioni”, comprendendo quella formativa, la valutazione dei processi, la valutazione (classica) degli apprendimenti. Un uso corretto dello strumento “assignment” non può prescindere dal consapevolizzare la differenza tra queste tre differenti tipologie.

Cominciando dall’alto e ruotando in senso orario troviamo una serie di strumenti per la creazione, erogazione e valutazione di test di valutazione: si tratta dei classici quesiti a risposta multipla, vero/falso, a riempimento, a risposta aperta, etc. Il più “antico” ma tuttora valido è “hotpotatoes“, con una lunghissima storia di sviluppo. E’ un pacchetto che si scarica sul computer ed è disponibile per mac, windows e linux; ad oggi non gira sui tablet che non supportano java (la maggior parte). Hotpotatoes genera i quiz e li rilascia sotto forma di pagine web interattive che possono essere pubblicate sui siti educativi. Se usato all’interno di una piattaforma di e-learning quali moodle consente anche la registrazione automatica dei punteggi ottenuti.

Quizpedia è la soluzione per creare quiz utilizzando i tablet sia in ambiente Android che iOs. Non ne ho esperienza, mi tiene lontano un certo aspetto “enterteinment” che mi disturba. Ovvio che in qualche caso possa invece lo stesso aspetto essere funzionale.

Più innovativo è Quizlet, e anche più completo in quanto offre una modalità di apprendimento oltre che di test. Consente infatti la creazione ed erogazione delle “flashcards”, ovvero pillole didattiche che si succedono come una serie di domande a catenella. in questo caso ci troviamo in presenza di un ambiente web sia per la creazione che per la erogazione con evidente semplificazione di entrambe le fasi. Il sito offre la possibilità di creare le classi virtuali e in tal caso consente il tracciamento delle attività degli alunni. Personalmente credo sia fastidioso convincere gli alunni a fare l’ennesimo account solo per un ambiente di test, si rischia di disperdere energie e tempo; consiglierei un utilizzo libero giusto come ripasso e autovalutazione. Da non trascurare la disponibilità di – letteralmente – milioni di quizlet già realizzati e liberamente disponibili per l’erogazione o eventualmente la modifica.

Molto interessante e decisamente più innovativo mi sembra Kahoot!, un sistema per l’erogazione di test da effettuarsi collettivamente in classe. Più che un sistema di valutazione credo debba essere considerato come un metodo di coinvolgimento della classe ispirato alle teorie di “gamificazione” (orrendo ma significativo neologismo) degli apprendimenti. Il docente proietta in classe le schermate del test, eventualmente precedute da schermate che inducono alla riflessione e alla “messa in situazione”. Gli alunni utilizzano il proprio dispositivo, anche il telefonino va bene, purché connesso in rete. La formazione del gruppo di lavoro avviene molto facilmente tramite inserimento di nome e di un codice che viene proiettato alla prima schermata: non è richiesto alcun account e iniziare è veramente una operazione velocissima. Sullo schermo dei dispositivi personali sono mostrati solamente i pulsanti di risposta alle sollecitazioni delle domande che invece sono visualizzate tramite proiettore dall’accesso “docente”. Ad ogni schermata gli alunni rispondono pigiando il bottone corrispondente alla risposta desiderata e il sistema fornisce immediatamente feedback relativo alla correttezza e invoglia ad una festosa competizione creando subito le classifiche degli alunni in base al punteggio. Detto così può sembrare qualcosa di antipatico e stizzoso, in realtà è molto divertente, può realmente essere utilizzata in determinati momenti della didattica per rinsaldare il gruppo, fare il punto su un argomento prima di una prova di valutazione, alleggerire eventuali tensioni.

Continuando il nostro giro ideale della mappa troviamo strumenti e ambienti che si sovrappongono a quelli trattati nella mappa “produzione di contenuti” e non a caso, essendo la produzione di contenuti operata dagli studenti forse la più qualificata attività nella quale si estrinsecano le competenze raggiunte. Nella mappa ho indicato alcuni tra i social network più classici per la pubblicazione di fotografie (Flickr), di video (Youtube), di sitografie (Delicious), di interventi generali (Facebook). In quanto social network l’inserimento del loro utilizzo nella didattica deve essere informato e deve avvenire con cautela rispettando i limiti di età previsti e sorvegliando costantemente che si tenga il “focus” sugli obiettivi prefissati. A differenza dei quiz li ho raccolti alla voce “innovativi” perchè sequesti potevano e possono pur sempre essere effettuati su carta, la partecipazione ai social network nasce col diffondersi delle tecnologie di rete e va considerata come possibilità prima non esistente. Ho inserito tra questi anche l’utilizzo di Whatsapp perchè la sua diffusione ci obbliga a considerarne le potenzialità soprattutto nella formazione di gruppi di discussione e di confronto.

Completa la mappa la presenza di Edmodo, un ambiente web per la formazione di classi virtuali che sta incontrando grandissimo successo per completezza e immediatezza di utilizzo. L’ho inserito qui perchè mette a disposizione due possibilità di interazione chiamate rispettivamente “compito” e “quiz”. Il primo prevede la consegna da parte degli alunni di un file, un elaborato che poi il docente deve valutare personalmente. Il quiz, invece, comprende le tipologie classiche con correzione automatica e feedback sulla risposta. Non mi dilungo perchè su Edmodo tornerò a parlare in altro post.

 

Autore: Carlo Columba

Nato (1956), cresciuto e vissuto a Palermo ma certamente non "palermitano doc", piuttosto mi sento pronto per un trasferimento in svizzera… Insegno elettronica negli istituti tecnici industriali ma provengo da esperienze di progettazione e produzione nel campo della multimedialità sequenziale e interattiva. Amante della natura e del silenzio da sempre coltivo la fotografia come personale e indispensabile autoterapia.